Il borgo di Acaya, pensato per scopi difensivi e completato nella prima metà del XVI secolo, è oggi sede di numerosi eventi legati alle tradizioni salentine.
Anche Acaya era colpita dal “morso dalla taranta". Qui, infatti, è presente una cappella in onore di san Paolo, il santo protettore dei tarantati. Risalente al XVIII secolo, questa cappella è situata appena fuori le mura della città.
Lasciata nell’ombra dagli studi di Ernesto de Martino, la cappella acayese rientra fra i luoghi del tarantismo più interessanti. L’importanza di questo luogo è riemersa grazie agli studi di Antonio Fasiello nel libro intitolato “Cronaca della taranta”.
Come per Galatina, questa cappella era la meta di pellegrinaggi compiuti dai tarantati. Il rituale, infatti, sembrerebbe essere simile a quello galatinese: uomini e donne venivano curati dai suoni di musicisti specializzati e, dopo le preghiere nella cappella, bevevano un’acqua benedetta di un pozzo limitrofo.
In questa zona, il tarantismo ha assunto una declinazione specifica. Sembrerebbe, infatti, che ci fosse una danza locale chiamata la “pizzica di Acaya”.